martedì 26 agosto 2008
E vissero tutti felici e contenti
Per le strade sono stati avvistati tipici rappresentanti della fauna: uomini in completo e cravatta, donne sui tacchi. Numerosi anche i completi di buona sartoria.
Sono spariti invece i rari esemplari di turisti, contraddistini dallo sguardo squagliato dalle termperature over 40 gradi, mappa e stuolo di piccioni al seguito, segno che la stagione estiva, nella patria della produttivita' dura poco.
Per i locali divertirsi non deve essere particolarmente decoroso. E dunque va fatto di fretta per due settimane a cavallo di ferragosto e sopratutto lontano dalla citta'.
Camilla invece tristemente conta i giorni alla fine della sua avventura. Dovrebbe partire venerdi', ma non torva il coraggio di prenotare il treno.
giovedì 21 agosto 2008
AAA Felino cercasi
E dunque i gatti non sono necessari.
Camilla, che tra le tante cose e' anche una gattofila, ha notato l'assenza per le strade dei nobili felini e si chiede se per caso non sia questa la ragione.
P.s. Per scoprire come si diceva "topo di fogna" nell'idioma locale Camilla ha chiesto ai colleghi, scoprendo anche l'esistenza del modo di dire va a ciapa' i rat, equivalente dell'invito, rivolto in un contesto ostile, a recarsi in una determinata localita'.
Ma la fonte e' bresciana e Camilla spera di non aver commesso alcun errore.
Letargo Ferragostano
A danneggiare le comunicazioni con il mondo esterno si e' aggiunto il fattore connessione: i generosi soggetti dotati di Wi-fi non protetta sono andati in vacanza.
Camilla inizia ad avere un po' di nostalgia di casa...
mercoledì 13 agosto 2008
La schiscetta
Un tempo considerata oggetto proletario, la schiscetta è stata di recente rivalutata dagli yuppies menegehini. Permette di coniugare pasti sani e l'illusione di contribuire alla salute dell'ambiente.
Camilla sta prendendo in considerazione questa usanza locale costretta dalla penuria di ristoratori disponibili all'Ora di Pranzo.
martedì 12 agosto 2008
Men in Black
Uomini vestiti di nero si aggirano per le boutiques della grande metropoli meneghina.
Sono grandi. Sono grossi. Sono in doppiopetto. Soprattutto hanno l'aria cattiva. Sono gli addetti alla Security!
Appostati agli ingressi dei negozi del lusso decidono che far entrare e chi far uscire. Vigilano discreti sul benessere dei clienti e dei proprietari.
Incontrarne all'ingresso di Prada o Armani non sorprende. Puo' far sollevare un sopracciglio vederli alle porte di negozi dai brand meno illustri. Si trovano persino nelle librerie. Secondo fonti accreditate pare siano stati avvistati anche alla Lidl...
Rete mon amour
Anche la meravigliosa rete wireless a cui Camilla si e' attaccata come una piattola e' andata in vacanza.
Camilla e' chiaramente disperata.
lunedì 11 agosto 2008
Cultura del lavoro
Percio', oh viaggiatore che ti avventurerai nella coraggiosa scoperta di Milano, sappi che la citta' non e' molto "tourist-friendly".
Anzi, nella grande patria dell'economia italiana, i musei hanno un giorno di chiusura. E anche le chiese. E le mostre. E tutto quello che c'e' di visitabile.
Il lunedi', giorno sacro per il lavoratore che riavvia il festante processo produttivo, quanto c'e' di culturale diviene inaccessibile.
Lunga vita alla catena di montaggio.
Summertime
Caldo spaesante e assenza di esseri umani contribuiscono all'alienazione dei pochi indefessi lavoratori rimasti a presidiare il fortino della produttivita'.
Tra gli eroi rientra anche Camilla.
Rigorosamente spaesata ed accaldata. Con la sola compagnia delle zanzare.
venerdì 8 agosto 2008
Finche' un copritavoletta non vi separi
Ispezionate ora o tacete per sempre...
Fonte Corriere della Sera, Cronaca di Milano-Lombardia
giovedì 7 agosto 2008
Fenomenologia del refuso
Camilla, digitomane impenitente, si e' accorta di alcuni ricorrenti refusi nella sua produzione. In particolare "utlimi" al posto di "ultimi", assieme al piu' frequente "die" invece di "dei".
Riflettendo con il Collega D., che aveva appena letto di un "liet motiv" (allegro piuttosto che ricorrente?) Camilla si e' chiesta il perche' di tali ricorrenze e ha elaborato la seguente teoria.
Teoria dell'alternanza tastieristica
- Dato che Camilla batte sulla tastiera utilizzando sia la mano destra sia la sinistra;
- dato che i refusi compaiono nelle prime tre lettere delle parole;
- dato che in entrambi i casi presi in esame le prime due lettere vengono digitate da una mano e la terza dall'altra;
- dato che l'agilita' di Camilla non e' mai stata particolarmente brillanti;
il cervello di Camilla mentalmente impartisce l'ordine, per esempio nel caso della parola ultimi, alle mani secondo una sequenza mano destra, mano destra, mano sinistra. Evidentemente la reazione della mano destra che si deve spostare da un tasto all'altro e' piu' lenta di quella della mano sinistra che deve battere un tasto sul quale si e' gia' posizionata. In questo caso la mano sinistra esegue l'ordine, noncurante se la destra abbia eseguito o meno il suo compito, generando il refuso.
lunedì 4 agosto 2008
Ultimo step a Milano

Lo step può essere individualità, musica, ballo, divertimento, socialità.
Lo step può essere moda, leggerezza, femminilità, grazia, ma anche atletica mascolinità.
Attorno allo step ruotano vite, passioni, amori.
Lo step può anche essere metafora della milanesità: è scalata, salto verso l'alto, obiettivo.
Camilla, nel corso del suo passaggio quotidiano al Grande Tempio del Benessere, si è infilata in una lezione. Camilla, che vedeva la palestra svuotarsi giorno dopo giorno, non aveva la più pallida idea di stare per entrare nell'Ultimo Step della stagione.
I più assidui adepti del Grande Tempio del Benessere tonici piroettavano attorno all'attrezzo, dietro le istruzioni dell'Officiante del rito che aveva elaborato una successione di passi particolarmente contorta pe festeggiare l'inizio delle vacanze.
Camilla, che annaspava, osservava e rifletteva sul significato profondo dell'ultima lezione della stagione.
Ed ecco la sintesi sublime dello step a Milano. E' l'ottimizzazione del tempo. In una sola ora è possibile ballare, dimagrire, sfoggiare capi firmati di altissima moda, socializzare e forse anche trovare l'amore.
Indossavano tutti le loro migliori tutine gruffate. Si salutavano e si baciavano, sapendo che la pausa estiva avrebbe solo sospeso la loro comunione di spiriti. E intanto si raccontavano i loro imminenti viaggi, con budget per due settimane che Camilla si sogna per un anno.
Camilla è uscita trasfigurata dall'esperienza. Adesso si aggira solitaria per il Grande Tempio, svuotato di tutto il glamour e sorride davanti ai macchinari inutilizzati, sognando di essere in un mondo deserto post atomico e post industriale.
Train lumière
Atto unico
Personaggi: il controllore, la signora elegante con l'accento del Nord, passeggeri
Nella carrozza 10 poco dopo la partenza da Milano Centrale
Entra il controllore
C: "Biglietti perfavore".
Un passeggero mostra il biglietto al controllore
C: "Grazie, biglietti?"
Altri passeggeri mostrano, chi il cellulare, chi un foglio stampato.
Il controllore aggiorna il proprio palmare.
C: "Grazie, mi può dire quali sono le due cifre?"
P: "Quattro e tre"
C (tra sé e sé): "Quattro e tre, al posto cinquantadue.
(Rivolgendosi al passeggero) Grazie"
Si aprono le porte dello scompartimento ed entra una signora di mezza età a grandi falcate. Magra di una magrezza da palestra e ben vestita si dirige come un rapace verso il controllore.
S: "Senta, e' intollerabile!"
C: "..."
S: "E' da quando siamo partiti che viene una puzza terrificante dal bagno, che si e' diffuso in tutta la carrozza"
C: "..."
S: "Non si puo' viaggiare con un odore del genere!"
I passeggeri iniziano a girarsi, annusando tutti l'aria e cercando di far finta di niente.
S: "Come fa ad essere cosi' sporco. Questo e' un treno che parte da Milano!"
La signora esce come una furia da dove e' entrata.
Cala il sipario.
Camilla si interroga sul perché, se un treno parte da un'altra città d'Italia questa sarebbe un'attenuante rispetto a un bagno sporco. Ma poiché la connessione le sfugge andrà a cenare.
venerdì 1 agosto 2008
Ristorazione ottimizzata
Per esempio stasera Camilla è andata a cena in uno strepitoso ristorante mongolo. A buffet. Ma anche qua la razionalità era in agguato.
Per evitare che i clienti saccheggino le vivande, con l'occhio molto più grande dello stomaco, e le risorse (in questo caso il cibo) vadano sprecate, al modesto prezzo del ristorante (18 euro a persona) viene sommata una penale (dai 5 ai 10 euro) se nel piatto restavano avanzi.
Camilla è meravigliata dalla trovata e ha lucidato il piatto volenterosa. Anche se crede che avrebbe spazzato tutto comunque.