La fredda Milano spaventava Camilla. Le voci intorno alla presenza di una popolazione indigena indifferente la rendevano inquieta.
Camilla, invece, nonstante la sua superbia romana, è stata caldamente accolta da famiglia di amici della mamma che devono aver deciso che qua si sente sola e senza affetto. E Camilla la sera quando torna a casa, infatti, è contenta di aprire la porta e trovare qualcuno che la ascolta e che si interessa alla sua noiosissima giornata nella Grande Agenzia Giornalistica.
La famiglia, per manifestarle il suo incondizionato affetto, oltre ad ospitarla e coccolarla, la nutre.
Menù della sera:
- Antipasto di pistacchi, tartine al salmone con burro, prosciutto e melone, salame in due varietà del tipo ungherese e salsiccia piccante.
- Primo di orecchiette al sugo di funghi, carne rimasta dalla polenta e brasato della sera precedente, cipolla, carote, pomodoro (bissato perché eccellente).
- Secondo di mozzarella e pomodori, con pane per fare scarpetta.
- Sorbetto al limone con possibilità di vodka (quest'ultima declinata a causa di un'intolleranza con radici in vecchi fasti tardoadolescenziali).
- Barbera in abbondanza.
Camilla, nella sua commossa riconoscenza, inizia a pensare che forse la cucineranno per ferragosto...
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