O come riuscire ad avere il jet-leg sulla tratta Roma-Milano.
Tutte le strade del mondo porteranno a Roma. Ma tutti i treni d'Italia passano su un solo binario. Interessante scoperta fatta da Camilla, esploratrice del trasporto pubblico, applicato all'efficienza meneghina.
Lunedì Camilla torna a Roma. Approfitta dei meravigiosi cinque giorni di permesso per superare il Grande Esame e rintanarsi nella casa di famiglia per il rush finale. Verso le 18,30 arriva alla stazione pronta a prendere il treno che sospenderà temporaneamente il suo esilio. Orario previsto di arrivo: 23,30.
Niente presagi nefasti all'orizzonte. Né voli di uccelli in senso avverso né interiora di pollo poco benevole. Solo il tabellone delle partenze che le comunica sottilmente l'ipotesi di qualche disfunzione: tutti i treni portano almeno mezz'ora di ritardo. E mentre Camilla guarda, il numeretto accanto al treno diventa 40, 50 , un'ora. Fino a che miracolosamente compare il numero del binario.
Camilla, per inciso, indossa le Scarpe Quelle del Primo Acquisto. Che sono tanto belle ma un po' strettine. E visto che doveva passare quattro ore a mezza in treno seduta ha pensato bene di farle allargare un po'. E dopo un'ora abbondante in piedi, con due zainoni sulle spalle, inizia a chiedersi cosa le sia passato per la mente.
Verso le undici di sera Camilla è all'altezza di Bologna e inizia a desiderare dei cerotti per i piedi. A mezzanotte e quaranta è a Firenze. Quando è passata da un po' l'una di notte e il treno sembra aver preso lo svincolo per qualche zona parallela dell'universo dimenticata dalle leggi dello spazio-tempo, la rivelazione. Camilla socializza con una controllora, sollevata dall'approccio amichevole perché terrorizzata che possa essere sbranata viva dai pochi passeggeri ancora in vita.
Niente mucche. Niente processioni sui binari. Niente incidenti o apocalissi concentrate sulla tratta Nord-Sud.
Solo la rottura di tutti i binari (??) in entrata nella stazione milanese, tranne uno, in ingresso e in uscita dalla stazione.
Camilla alle due e mezza di notte, finalmente a casa, si è chiesta se non è meglio un piccolo insieme di disfunzioni quotidiane a cui tutto sommato ci si può abituare, o una mini apocalisse random che nel mezzo dell'efficienza totale ti piomba in testa e se ne va come se niente fosse e ti scombussola il ciclo di sonno per tre giorni (Camilla si sta riprendendo solo oggi).
mercoledì 25 giugno 2008
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2 commenti:
Eheheh refuzo? Sarà mica jet-lag e non una gamba di aereo?
"si è chiesta se non è meglio"? Per i congiuntivi che si usa segno rosso o blu?
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