martedì 26 agosto 2008

E vissero tutti felici e contenti

Il principe azzurro deve aver molestato nel sonno la bella addormentata dato che Milano, d'improvviso, si e' ridestata dal suo torpore.

Per le strade sono stati avvistati tipici rappresentanti della fauna: uomini in completo e cravatta, donne sui tacchi. Numerosi anche i completi di buona sartoria.
Sono spariti invece i rari esemplari di turisti, contraddistini dallo sguardo squagliato dalle termperature over 40 gradi, mappa e stuolo di piccioni al seguito, segno che la stagione estiva, nella patria della produttivita' dura poco.

Per i locali divertirsi non deve essere particolarmente decoroso. E dunque va fatto di fretta per due settimane a cavallo di ferragosto e sopratutto lontano dalla citta'.

Camilla invece tristemente conta i giorni alla fine della sua avventura. Dovrebbe partire venerdi', ma non torva il coraggio di prenotare il treno.

giovedì 21 agosto 2008

AAA Felino cercasi

Milano non ha un fiume. Il fiume ha i ratti. Per la proprieta' transitiva si potrebbe dire che Milano non ha rat.
E dunque i gatti non sono necessari.

Camilla, che tra le tante cose e' anche una gattofila, ha notato l'assenza per le strade dei nobili felini e si chiede se per caso non sia questa la ragione.

P.s. Per scoprire come si diceva "topo di fogna" nell'idioma locale Camilla ha chiesto ai colleghi, scoprendo anche l'esistenza del modo di dire va a ciapa' i rat, equivalente dell'invito, rivolto in un contesto ostile, a recarsi in una determinata localita'.
Ma la fonte e' bresciana e Camilla spera di non aver commesso alcun errore.

Letargo Ferragostano

Camilla sta dormendo non stop da circa sei giorni consecutivi. Il letargo, iniziato il giorno di Ferragosto, ha iniziato a scatenare le sue paranoie e la sua ipocondria. Sono bastati un mal di testa e un mal di stomaco per convincerla di avere l'influenza.

A danneggiare le comunicazioni con il mondo esterno si e' aggiunto il fattore connessione: i generosi soggetti dotati di Wi-fi non protetta sono andati in vacanza.

Camilla inizia ad avere un po' di nostalgia di casa...

mercoledì 13 agosto 2008

La schiscetta

Nel deserto agostano della grande città internazionale, Camilla ha fatto la conoscenza di un raro manufatto locale, noto come "la schiscetta". Trattasi del contenitore con il cibo che i lavoratori si portano da casa.

Un tempo considerata oggetto proletario, la schiscetta è stata di recente rivalutata dagli yuppies menegehini. Permette di coniugare pasti sani e l'illusione di contribuire alla salute dell'ambiente.

Camilla sta prendendo in considerazione questa usanza locale costretta dalla penuria di ristoratori disponibili all'Ora di Pranzo.

martedì 12 agosto 2008

Men in Black

O Della sicurezza come Status Symbol

Uomini vestiti di nero si aggirano per le boutiques della grande metropoli meneghina.
Sono grandi. Sono grossi. Sono in doppiopetto. Soprattutto hanno l'aria cattiva. Sono gli addetti alla Security!
Appostati agli ingressi dei negozi del lusso decidono che far entrare e chi far uscire. Vigilano discreti sul benessere dei clienti e dei proprietari.

Incontrarne all'ingresso di Prada o Armani non sorprende. Puo' far sollevare un sopracciglio vederli alle porte di negozi dai brand meno illustri. Si trovano persino nelle librerie. Secondo fonti accreditate pare siano stati avvistati anche alla Lidl...

Rete mon amour

Milano e' in ferie. I milanesi sono in ferie. Le saracinesche sono calate inesorabili trasformando in un'impresa la ricerca di un tramezzino nell'Ora di Pranzo.
Anche la meravigliosa rete wireless a cui Camilla si e' attaccata come una piattola e' andata in vacanza.
Camilla e' chiaramente disperata.

lunedì 11 agosto 2008

Cultura del lavoro

Il lavoro, come una religione, va degnamente celebrato. Senza distrazioni.

Percio', oh viaggiatore che ti avventurerai nella coraggiosa scoperta di Milano, sappi che la citta' non e' molto "tourist-friendly".
Anzi, nella grande patria dell'economia italiana, i musei hanno un giorno di chiusura. E anche le chiese. E le mostre. E tutto quello che c'e' di visitabile.

Il lunedi', giorno sacro per il lavoratore che riavvia il festante processo produttivo, quanto c'e' di culturale diviene inaccessibile.
Lunga vita alla catena di montaggio.

Summertime

Milano ad agosto e' come un quadro metafisico.
Caldo spaesante e assenza di esseri umani contribuiscono all'alienazione dei pochi indefessi lavoratori rimasti a presidiare il fortino della produttivita'.
Tra gli eroi rientra anche Camilla.
Rigorosamente spaesata ed accaldata. Con la sola compagnia delle zanzare.

venerdì 8 agosto 2008

Finche' un copritavoletta non vi separi

Prima del fatidico si', bisogna avere fatto le pulizie di casa. Simona Saladini, sindaco di Cernobbio, ha deciso tramite ordinanza che ci si potra' sposare in municipio solo con una casa pulita e i servizi igienici in ordine. "Un modo per evitare che soprattutto gli stranieri vadano a vivere in alloggi sporchi, insalubri e non igienici", ha spiegato, specificando che il provvedimento e' comunque rivolto a tutti i residenti, quale che sia la loro nazionalita', e aggiungendo che sara' la polizia locale ad adempiere alle verifiche.
Ispezionate ora o tacete per sempre...

Fonte Corriere della Sera, Cronaca di Milano-Lombardia

giovedì 7 agosto 2008

Fenomenologia del refuso

Breve excursus sulle imperfezioni del digitare, che nulla hanno a che vedere con i milanesi, Milano o il Nord in generale.

Camilla, digitomane impenitente, si e' accorta di alcuni ricorrenti refusi nella sua produzione. In particolare "utlimi" al posto di "ultimi", assieme al piu' frequente "die" invece di "dei".

Riflettendo con il Collega D., che aveva appena letto di un "liet motiv" (allegro piuttosto che ricorrente?) Camilla si e' chiesta il perche' di tali ricorrenze e ha elaborato la seguente teoria.

Teoria dell'alternanza tastieristica

  1. Dato che Camilla batte sulla tastiera utilizzando sia la mano destra sia la sinistra;
  2. dato che i refusi compaiono nelle prime tre lettere delle parole;
  3. dato che in entrambi i casi presi in esame le prime due lettere vengono digitate da una mano e la terza dall'altra;
  4. dato che l'agilita' di Camilla non e' mai stata particolarmente brillanti;
se ne deduce che:

il cervello di Camilla mentalmente impartisce l'ordine, per esempio nel caso della parola ultimi, alle mani secondo una sequenza mano destra, mano destra, mano sinistra. Evidentemente la reazione della mano destra che si deve spostare da un tasto all'altro e' piu' lenta di quella della mano sinistra che deve battere un tasto sul quale si e' gia' posizionata. In questo caso la mano sinistra esegue l'ordine, noncurante se la destra abbia eseguito o meno il suo compito, generando il refuso.

lunedì 4 agosto 2008

Ultimo step a Milano

Lo step può essere poesia, danza, coerografia.
Lo step può essere individualità, musica, ballo, divertimento, socialità.
Lo step può essere moda, leggerezza, femminilità, grazia, ma anche atletica mascolinità.
Attorno allo step ruotano vite, passioni, amori.
Lo step può anche essere metafora della milanesità: è scalata, salto verso l'alto, obiettivo.

Camilla, nel corso del suo passaggio quotidiano al Grande Tempio del Benessere, si è infilata in una lezione. Camilla, che vedeva la palestra svuotarsi giorno dopo giorno, non aveva la più pallida idea di stare per entrare nell'Ultimo Step della stagione.

I più assidui adepti del Grande Tempio del Benessere tonici piroettavano attorno all'attrezzo, dietro le istruzioni dell'Officiante del rito che aveva elaborato una successione di passi particolarmente contorta pe festeggiare l'inizio delle vacanze.
Camilla, che annaspava, osservava e rifletteva sul significato profondo dell'ultima lezione della stagione.

Ed ecco la sintesi sublime dello step a Milano. E' l'ottimizzazione del tempo. In una sola ora è possibile ballare, dimagrire, sfoggiare capi firmati di altissima moda, socializzare e forse anche trovare l'amore.
Indossavano tutti le loro migliori tutine gruffate. Si salutavano e si baciavano, sapendo che la pausa estiva avrebbe solo sospeso la loro comunione di spiriti. E intanto si raccontavano i loro imminenti viaggi, con budget per due settimane che Camilla si sogna per un anno.

Camilla è uscita trasfigurata dall'esperienza. Adesso si aggira solitaria per il Grande Tempio, svuotato di tutto il glamour e sorride davanti ai macchinari inutilizzati, sognando di essere in un mondo deserto post atomico e post industriale.

Train lumière

Camilla, che oramai segue con assiduità l'oggetto toilette con particolare attenzione, ha assistito alla seguente curiosa scena sull'Eurostar mentre iniziava il suo finesettimana di sospensione esilio e viaggiava alla volta di Roma.

Atto unico
Personaggi: il controllore, la signora elegante con l'accento del Nord, passeggeri
Nella carrozza 10 poco dopo la partenza da Milano Centrale

Entra il controllore

C: "Biglietti perfavore".
Un passeggero mostra il biglietto al controllore
C: "Grazie, biglietti?"
Altri passeggeri mostrano, chi il cellulare, chi un foglio stampato.
Il controllore aggiorna il proprio palmare.
C: "Grazie, mi può dire quali sono le due cifre?"
P: "Quattro e tre"
C (tra sé e sé): "Quattro e tre, al posto cinquantadue.
(Rivolgendosi al passeggero) Grazie"

Si aprono le porte dello scompartimento ed entra una signora di mezza età a grandi falcate. Magra di una magrezza da palestra e ben vestita si dirige come un rapace verso il controllore.

S: "Senta, e' intollerabile!"
C: "..."
S: "E' da quando siamo partiti che viene una puzza terrificante dal bagno, che si e' diffuso in tutta la carrozza"
C: "..."
S: "Non si puo' viaggiare con un odore del genere!"
I passeggeri iniziano a girarsi, annusando tutti l'aria e cercando di far finta di niente.
S: "Come fa ad essere cosi' sporco. Questo e' un treno che parte da Milano!"
La signora esce come una furia da dove e' entrata.
Cala il sipario.

Camilla si interroga sul perché, se un treno parte da un'altra città d'Italia questa sarebbe un'attenuante rispetto a un bagno sporco. Ma poiché la connessione le sfugge andrà a cenare.

venerdì 1 agosto 2008

Ristorazione ottimizzata

L'efficienza milanese e l'ottimizzazione delle risorse si riflettono in ogni aspetto della vita quotidiana.

Per esempio stasera Camilla è andata a cena in uno strepitoso ristorante mongolo. A buffet. Ma anche qua la razionalità era in agguato.
Per evitare che i clienti saccheggino le vivande, con l'occhio molto più grande dello stomaco, e le risorse (in questo caso il cibo) vadano sprecate, al modesto prezzo del ristorante (18 euro a persona) viene sommata una penale (dai 5 ai 10 euro) se nel piatto restavano avanzi.

Camilla è meravigliata dalla trovata e ha lucidato il piatto volenterosa. Anche se crede che avrebbe spazzato tutto comunque.

mercoledì 30 luglio 2008

I lieviti

Quando lo scontro di civilta' si sposta al bancone del bar.

Che esistano differenze lessicali tra le varie aree geografiche
italiane non soprendera' di certo nessuno. Immersa nella
disorganizzazione piu' completa e dunque con frigo vuoto Camilla sta
facendo colazione al bar da un paio di giorni. Ritenendo di essere
culturalmente preparata all'interazione con una nuova fetta di
indigeni, Camilla ha il tatto di chiedere un "cappuccino" e non un
"cappuccio". I problemi sorgono pero' quando chiede qualcosa da
mangiare.

"Vorrei anche un cornetto, grazie", chiede educatamente Camilla.

La signora alla cassa le rivolge uno sguardo nel quale Camilla non vede scoccare la scintilla della comprensione.

"Un cornetto per favore", ripete Camilla e aggiunge, indicando il
bancone: "Uno di quelli, magari se c'e' al miele e' meglio".

Di nuovo, uno sguardo assente.

Camilla guarda la signora.

La signora guarda Camilla.

Camilla riguarda la signora, mentre un'intuizione lentamente si fa
strada.

"Vorrei una brioche al miele per favore", chiede sfinita Camilla.

La signora si illumina, batte lo scontrino e consegna l'oggetto della
discussione a Camilla.

Camilla riflette mestamente sul fatto che i locali stanno iniziando a
piegarla.

martedì 29 luglio 2008

Buoni Pasto

Il Destino e' infido come il cameriere di un ristorante. Ti elenca i piatti migliori e puntuale presenta sempre il conto. E questa volta e' arrivato a Camilla.

Dopo due allegri mesi da cicala, trascorsi distribuendo buoni pasto (i primi della sua vita) a tutti i ristorantini della zona nella faticia Ora di Pranzo, e' arrivato il blocchetto di agosto. Camilla ha scoperto con orrore che nei mesi precedenti ne aveva avuti in eccesso e la Suprema Direzione della Grande Agenzia Giornalistica ha provveduto a pareggiare i conti.

Camilla ha visto sfumare sotto i suoi occhi il sushi, che tornava pesce e sguazzava via dalle sue fameliche bacchette. Niente piu' ristoranti indiani. Addio al messicano appena scoperto. Per non parlare dell'argentino di cui aveva tanto sentito parlare nel quale non mettera' mai piede.
Persino il cinese adesso le sembra un po' costoso.

Camilla si sente molto triste e il suo gorgogliante stomaco intona un requiem per il buon cibo che fu.

lunedì 28 luglio 2008

Il gelato più buono del mondo

A Milano pituttosto che a Roma?

Hahahahahahahahah.

E con questo Camilla crede di aver detto tutto....

sabato 26 luglio 2008

Cellulare sotterraneo

Il diabolico apparecchio noto come "il cellulare" si è trasformato in un'appendice ineliminabile dell'essere umano. E' divenuto oramai una sua estensione che non gli lascia requie, una fonte aggiuntiva di lavoro.

Esistono però alcune zone franche al mondo, nelle quali la presenza di talmente tanti strati, o abbastanza spessi, di materiale, ne impedisce il funzionamento. E uno di questi è la metropolitana (per non parlare della cucina bunker di Camilla).

Ecco la ragione dello stupore quando Camilla ha visto un manager incravattato e il capello tagliato corto, sbrigare le sue transazioni multinazionali a -10 metri sottoterra. Allora per scrupolo ha preso il suo cellulare per verificare la presenza di tacche: ben tre.

Meraviglie della geofisica o ripetitori sotterranei? I misteri insondabili delle viscere meneghine hanno lasciato Camilla turbata.

mercoledì 23 luglio 2008

La tavoletta bionica

O meglio:

Di quando la tecnologia fa irruzione nel luogo più privato del mondo e delle relative sorprese derivanti dall'incontro con i novelli ritrovati della ricerca scientifica

Le giornate trascorrevano serene e felici, con una certa abbondanza di sudorazione per Camilla, estremamente coinvolta dai risvolti umano-ginnici del Grande Tempio del Benessere. Fino al giorno in cui, a causa dell'eccesso di liquidi nell'organismo, l'eroina ha deciso di usufruire di un servizio aggiuntivo del Tempio.
Camilla si rende conto che forse l'interesse che nutre per certi luoghi ha un ché di morboso, ma appena entrata nel suddetto luogo ha incontrato la Tavoletta Rotante.

Meglio delle armi galattiche dei robbottoni nipponici. La Tavoletta salverà la terra, l'umanità, chiuderà il buco nell'ozono, ripavimenterà di sanpietrini il centro di Roma e farà il caffè tutte le mattine portando anche il giornale.

La Tavoletta è diventata il gioco preferito di Camilla.
Ecco come funziona: ogni volta che si va in bagno basta premere il bottone di lato perché la tavoletta, che è ricoperta di una pellicola, inizi a girare. La pellicola verrà sostituita per la gioia degli igienisti.

Camilla da allora ha iniziato a bere un sacco di acqua per poterne usufruire liberamente. Ed è talmente tanto contenta che ha persino girato un filmato.


lunedì 14 luglio 2008

Rivelazioni botaniche

Il Grande Tempio del Benessere si erge al centro di Milano. Con i sui marmi scintillani, stilisti e modelle tra i suoi macchinari, docce di vetro fumée e orchidee, i suoi adepti si aggirano tonici per le sue sale.

Camilla, che pigramente rifiuta di integrarsi, osserva distaccata lo splendore che la circonda. Oggi, mentre passegiava tra i corridoi, si è fermata davanti a una rara orchidea. Camilla si è chiesta se la preziosa pianta fosse talmente unica dall'essere a un passo dall'estinzione, o se addirittura non fosse una specie appena rinvenuta.
Camilla, sacrilega, ha allungato la mano per toccare il fiore. Emozionata la vedeva tendersi e sfiorare i petali.

Ed ecco, improvvisa, la rivelazione.

L'orchidea era di plastica.

Gli elementi sono in agguato

Si dice che al Nord piove. E Milano è nota per manifestazioni
ambientali come nebbia, piggioa, neve, temperature invernali ben
sotto lo zero.

Camilla i primi tempi non ha sperimentato particolari intemperie e le
giornate finora sono state luminose e calde. Ma a un certo punto il
cielo meneghino ha iniziato a giocare con lei.

E' iniziato tutto verso la fine di giugno, un giorno in cui è entrata
nella metropolitana che era estate ed è uscita cinque fermate più in
là che era un autunno buio e tempestoso. Se prende l'ombrello, fa caldo.
Se si porta una giacca leggera, la città è torrida. Ma soprattutto quando torna dai suoi brevi finesettimana romani e come comitato di accoglienza trova la pioggia. Sempre.

Stamattina Camilla è uscita armata di una sola maglietta. La pausa
pranzo è imminente e dalla finestra vede già oscure nuvole in
agguato...

giovedì 10 luglio 2008

Fitness 2: la zona relax

Al suo secondo ingresso nel Grande Tempio del Benessere, Camilla è stata introdotta alla zona "relax". Dopotutto si tratta di un culto e dunque esistono diversi gradi di iniziazione.

Per accedere alla piccola alcova bisogna prima attraversare le nebbie aromatiche del bagno turco, la torrida sauna e la cristallina cascata di ghiaccio (sic). Sotto una luce soffusa blu sono disposti dei triclini sui quali gli iniziati possono adagiarsi contemplando un acquario nel quale nuotano rari, se non estinti, pesci tropicali.

Camilla ha retto tre secondi ed è fuggita con un principio di crisi isterica.

martedì 8 luglio 2008

Fitness

Camilla, per sfuggire alle depressione estiva e alla condanna del suo metabolismo, si è iscritta in palestra. Ha attentamente esplorato i quartieri attorno ai quali gravita, fino a quando ha trovato il Grande Tempio del Benessere.

Il Grande Tempio del Benessere è in pieno centro ed è frequentato da stilisti e indossatrici. Camilla pensa che potrà approfondire (a caro prezzo) i suoi studi di antropologia nordica.
Ecco le chicche principali.

Primo impatto
Quando Camilla era ancora in fase esplorativa ha fatto il suo primo ingresso nel Grande Tempio osservando i preziosi marmi e le rare orchidee sparse per i corridoi. E' stata accolta da una leggiadra fanciulla: alle quattro del pomeriggio indossava un tubino nero da sera e scarpe col tacco argentate. Mancava, e la mancanza stonava, un filo di perle.

Primo censimento della fauna
Vagando per la sala attrezzi Camilla ha visto meravigliose fanciulle dai fianchi sottili e dalle esili gambe, fare sforzi contenuti per perdere massa grassa e non mettere su muscoli. Le suddette fanciulle avevano collant e body griffati, messinpiega e trucco. Recita l'antico detto: i cavalli puzzano, gli uomini sudano, le donne traspirano. Le fanciulle rientrano nella terza categoria. Camilla, dopo il primo giorno di allenamento, si è avvicinata in modo preoccupante alla prima.

Terrazza con vista
Sul tetto del Grande Tempio c'è una grande terrazza con lettini per prendere il sole, due vasche idromassaggio e un bar. Costo aggiuntivo per l'accesso all'area riservata 100 euro. Camilla non confesserà mai nemmeno sotto tortura quanto ha pagato per due mesi.

Massa corporea
Il Grande Tempio tiene delle statistiche sui propri iscritti. Glielo ha detto una collega, piccola e minuta, aggiungendo che già ha sforato i massimi di massa corporea tollerati. Camilla ricorda gli occhi sbarrati dell'istruttore quando ha confessato il proprio peso (sul quale peraltro stava già barando). Ma gioisce profondamente all'idea di devastare le preziose statistiche. E glielo ha pure detto.

Sane Modelle (secondo censimento della fauna)
Coloro che passeggiano sulle passerelle indossando i capi della nuova stagione si aggirano tra i macchinari del Grande Tempio. Camilla, sempre grazie alle sue preziose fonti, ha scoperto che le suddette, in cambio di una liberatoria, sono esonerate dal certificato medico. Perché altrimenti, visto lo stato di salute, non gli concederebbero l'accesso.

giovedì 3 luglio 2008

Ripresa delle trasmissioni

Camilla ce l'ha fatta. Ha superato il Grande Esame ed è tornata a prestare servizio presso la Grande Agenzia Giornalistica.
Dopo aver affrontato un plotone di esaminatori ostili, comunicato nevrosi a quanti la circondavano, essere partita per Venezia, essere divenuta il pasto di zanzare elefante (lo step evolutivo successivo a quelle tigre), da oggi riprenderà a fare argute e intereesanti osservazioni sulla popolazione locale.

mercoledì 25 giugno 2008

Sondaggio

Camilla ha sospeso il suo esilio. Il salvacondotto che le ha permesso di tornare nella capitale è il Grande Esame che affronterà giovedì e che la terrorizza.
Dunque sono ferme le riflessioni sulla popolazione indigena, causa interruzione di osservazioni. Nel frattempo Camilla tormenta familiari e amici con attacchi di paranoia e nevrosi sparse.
Nel frattempo, per meglio riprendere la sua attività dal prossimo lunedì, Camilla ha deciso di inserire un piccolo sondaggio per sapere cosa più interessa al suo lettore medio.

Si augura solo che non siate troppo cattivi con lei.

De trasportibus

O come riuscire ad avere il jet-leg sulla tratta Roma-Milano.

Tutte le strade del mondo porteranno a Roma. Ma tutti i treni d'Italia passano su un solo binario. Interessante scoperta fatta da Camilla, esploratrice del trasporto pubblico, applicato all'efficienza meneghina.

Lunedì Camilla torna a Roma. Approfitta dei meravigiosi cinque giorni di permesso per superare il Grande Esame e rintanarsi nella casa di famiglia per il rush finale. Verso le 18,30 arriva alla stazione pronta a prendere il treno che sospenderà temporaneamente il suo esilio. Orario previsto di arrivo: 23,30.

Niente presagi nefasti all'orizzonte. Né voli di uccelli in senso avverso né interiora di pollo poco benevole. Solo il tabellone delle partenze che le comunica sottilmente l'ipotesi di qualche disfunzione: tutti i treni portano almeno mezz'ora di ritardo. E mentre Camilla guarda, il numeretto accanto al treno diventa 40, 50 , un'ora. Fino a che miracolosamente compare il numero del binario.

Camilla, per inciso, indossa le Scarpe Quelle del Primo Acquisto. Che sono tanto belle ma un po' strettine. E visto che doveva passare quattro ore a mezza in treno seduta ha pensato bene di farle allargare un po'. E dopo un'ora abbondante in piedi, con due zainoni sulle spalle, inizia a chiedersi cosa le sia passato per la mente.

Verso le undici di sera Camilla è all'altezza di Bologna e inizia a desiderare dei cerotti per i piedi. A mezzanotte e quaranta è a Firenze. Quando è passata da un po' l'una di notte e il treno sembra aver preso lo svincolo per qualche zona parallela dell'universo dimenticata dalle leggi dello spazio-tempo, la rivelazione. Camilla socializza con una controllora, sollevata dall'approccio amichevole perché terrorizzata che possa essere sbranata viva dai pochi passeggeri ancora in vita.

Niente mucche. Niente processioni sui binari. Niente incidenti o apocalissi concentrate sulla tratta Nord-Sud.
Solo la rottura di tutti i binari (??) in entrata nella stazione milanese, tranne uno, in ingresso e in uscita dalla stazione.

Camilla alle due e mezza di notte, finalmente a casa, si è chiesta se non è meglio un piccolo insieme di disfunzioni quotidiane a cui tutto sommato ci si può abituare, o una mini apocalisse random che nel mezzo dell'efficienza totale ti piomba in testa e se ne va come se niente fosse e ti scombussola il ciclo di sonno per tre giorni (Camilla si sta riprendendo solo oggi).

lunedì 23 giugno 2008

Sentirsi esseri umani

Da quando la Grande Agenzia Giornalistica ha deportato Camilla a Milano, le si è aperto un mondo inaspettato di privilegi, a cui ancora stenta ad abituarsi.
A partire dall'Ora di Pranzo, Camilla ha scoperto che esistono i buoni pasto, i rimborsi spese, i contributi, l'assicurazione sanitaria.
Qualcuno ha provato timidamente a spiegare a Camilla che non si tratta di privilegi, bensì di diritti. Camilla allora oggi se ne sta a casa approfittando dei cinque ricchi giorni di permesso per il Grande Esame che deve affrontare venerdì.

Sta solo cercando di superare gli atroci sensi di colpa.

sabato 21 giugno 2008

Il sabato del villaggio

Camilla sta affrontando il suo primo sabato nella località ostile.
Si è svegliata ed è salita dalla Famiglia-che-la-nutre-e-che-la-ama per il primo pasto della giornata. Mentre il caffè si faceva ha scambiato, come ogni mattina, quattro allegre chiacchiere con il Figlio.

"Non sopporto il sabato e la domenica", ha detto.
"Sono giorni che non servono a niente, solo a fare la spesa, andare alla posta e fare un sacco di cavolate fastidiose".

"Ma usarli per passeggiare per la città, andare al cinema, vedere mostre, girare per i parchi, pranzare con gli amici?", ha provato a chiedere esitante Camilla.

"Sono giorni in cui non si produce nulla", ha risposto il Figlio.

Camilla ha ripensato al buon vecchio Scerbanenco e si è resa conto che qua, nonostante tutti i suoi buoni tentativi e l'affetto da cui è circondata, ahimè, non riuscirà mai ad integrarsi.

giovedì 19 giugno 2008

La Metropolitana - 1° tentativo di ostilità

La metropolitana milanese è un gioiello scintillante di una puntualità aliena. Gli indigeni aspettano educatamente quando i vagoni si aprono e l'affollamento è un traumatico ricordo delle trasferte urbane romane.

Camilla aggirandosi in tanta perfezione, si è intestardita nel voler assolutamente trvare difetti, inefficienze, stupidità del trasporto locale. Per giorni, nella tratta casa-lavoro e viceversa si è guardata intorno. Senza successo.

L'altro ieri, l'illuminazione.
Non esistoni gli splendidi cestini di metallo dove si possono prendere i giornali free press e dove poi possono essere rimessi una volta letti. Camilla vagava profondamente soddisfatta della sua scoperta con un numero di 24minuti in mano. Oramai rassegnata, a pochi metri dall'uscita ha visto un normale cestino della spazzatura appoggiato a una colonna e ci ha buttato dentro il giornale.

Ma il destino è un gatto sonnacchioso, che gioca con gli uomini che se fossero gomitoli di lana. Quando si sveglia li srotola e li impiglia. E il destino di Camilla era in agguato dietro la colonna: giallo e mezzo metro più in là, il raccoglitore di giornali la aspettava al varco con il suo colore stinto e un po' scrostato, che metallico rideva di lei.

martedì 17 giugno 2008

La nebbia

E oggi è il 17 giugno.

Andando alla redazione della Grande Agenzia Giornalistica mentre attraversava Piazza Duomo Camilla oggi si imbattuta in una strana manifestazione meteorologica. Il cielo era grigio ed uniforme. I palazzi in lontananza sfumavano dolcemente, tanto che per un attimo Camilla ha pensato che forse stava ancora dormendo. La scoperta della nebbia estiva è stata commuovente, in una città con 15 gradi. Peccato le sia rimasto solo il desiderio di una spiaggia ad agosto.

lunedì 16 giugno 2008

terd wiik - Internet panik

Camilla ha tante fortune. Non per ultima un grazioso e anonimo vicino di casa che ha una splendida connessione wi-fi a banda larga non protetta.
E Camilla da brava piattola discreta si attacca solo il minimo indisensabile. Giusto per leggere la posta e condividere le proprie paranoie con il suo pubblico.

Ieri sera, già abbastanza traumatizzata perché era appena sbarcata dallo splendido sole romano e aveva trovato 13 gradi con pioggia milanesi, Camilla è entrata in depressione perché ha provato a interfacciarsi con l'universo mondo, scoprendo che la sua connessione non funzionava più tanto bene.
Panico! Panico! Panico! Per fortuna intorno a mezzanotte, un altro buon samaritano della broad band, si è attivato per la gioia di Camilla e dei suoi lettori.

Oggi Camilla ha di nuovo ritrovato la sua splendida connessione scattante e disponibile. Ha visto anche che c'è una stampante collegata. E allora, quando verrà il giorno di mettere fine al suo esilio, manderà in stampa un file di ringraziamenti per il suo anonimo benefattore.

Diminutivi

All'Ora di Pranzo Camilla va a mangiare qualcosa in un bistrot con i colleghi. Arriva la cameriera e raccoglie le ordinazioni:

"Per me una piadina"
"Vorrei un risotto"
"Io delle pennette grazie"
"Una lasagnetta"

L'eccesso di diminutivi ha brutalmente ricordato a Camilla, proprio quando iniziava a sentirsi integrata, di essere al Nord

L'Ora di Pranzo

Camilla ricorda le sue prime giornate romane, nelle quali imparava con sofferenza presso la Grande Agenzia Giornalistica le basi del mestiere. Si occupava non meno dieci ore al giorno dei massimi sistemi, tampinava indifferente agli elementi il jet-set delle prime pagine dei giornali (anche se Briatore e la Gregoracci ancora mancano al suo carnet), alzava gli occhi dal computer e si accorgeva che l’ora di pranzo era passata ed era ormai entrata in zona aperitivo.
Camilla allora afferrava il portafogli e scendeva alla tavola calda accanto al portone, afferrava la prima cosa da mangiare e correva di nuovo davanti al suo computer e, tra una forchettata e l’altra, riprendeva a lavorare.

Il primo giorno nella sede suprema della Grande Agenzia Giornalistica Camila conobbe i colleghi. Le parlarono delle sue future mansioni, degli orari di ingresso e di uscita. Ma Camilla, soprattutto, fece la conoscenza dell’ora di pranzo.

“Se sei entrata alle nove allora il tuo turno è alle 13,00. Se invece entri dopo le dieci il tuo turno è alle 14,00”, disse la collega che le stava spiegando le basi.

“Cerca di non metterci più di un’ora, così gli altri possono andare tranquillamente”, aggiunse.

“Un’ora?”, chiese Camilla, certa di non aver capito bene, mentre mesi di tramezzini mozzarella e prosciutto mangiati freddi per non perdere tempo scorrevano psichedelici davanti ai suoi occhi.

“Certo, un’ora. Perché, quanto tempo avevate per la pausa pranzo nella sede periferica della Grande Agenzia Giornalistica”, chiese la collega incuriosita.

“Pausa pranzo?”, fu la nuova risposta di Camilla che per lo shock non riusciva ad articolare più di due parole contemporaneamente.

La collega passò a spiegare il punto successivo.

Nelle due settimane successive durante l’Ora di Pranzo (da oggi devotamente con la maiuscola) Camilla ha passeggiato davanti alle vetrine delle boutique milanesi con un gelato in mano, pranzato in un centro Hare Krishna (facendo incazzare i gestori con la richiesta di un caffè), assaggiato cucina giapponese, cinese, pizza, piadine, insalate di farro. Tutto gustato serenamente e impiegandoci una volta addirittura un’ora e dieci (ma c'era anche un capo tra i commensali).

Camilla allora ripensa a quando qualche Autorità creò, cielo, terra, uomini e animali (non necessariamente in quest’ordine). A quando distrusse Babele e creò le nazioni: i milanesi li fece seri e lavoratori e i romani spensierati e gaudenti.
Camilla si chiede se per caso qualche copista distratto, in una qualche cella buia di un monastero sperduto in un evo lontano, non abbia accidentalmente scambiato nomi e attributi, rovinando irrimediabilmente i rapporti tra i due popoli per i secoli a venire.

domenica 15 giugno 2008

Letargo

Camilla si scusa se per due giorni è stata lontana da schermi e tastiera.
E' tornata a casa e, provata dall'interazione quotidiana con gli indigeni e le loro strane usanze, negli ultimi due giorni ha dormito più di venti ore.
Adesso si sente un po' come una marmotta: dopo il suo mini letargo è uscita dalla tana e riprenderà a scorrazzare per i ben poco verdi campi milanesi.

giovedì 12 giugno 2008

Misteri di Google

Camilla è tutto fuoché modesta. Tende a un esibizionismo contenuto e nel suo tempo libero si auto-googla per vedere se il suo impeccabile blog viene menzionato dai motori di ricerca.

Scoperte:
- Negli anni '80 del 1500 è esistita a Venezia una Camilla Orsetta, erborista e guaritrice in aria di stregoneria, che l'ha fatta franca dall'essere bruciata viva con la scusa che si confessava.
- Ogni tanto viene fuori, unica pagina, il post dello sciacquone digitando per l'appunto "sciacquone" & "meccanismo" (la gloria, ah! la gloria).
- Pare esista un libro dal titolo "Come sopravvivere ai milanesi", ma ulteriori informazioni non sono reperibili.

mercoledì 11 giugno 2008

Tanta voglia di crescere...

Passeggiando per le vie di Milano, infestate di banche, Camilla si è trovata di fronte a un cartellone pubblicitario.

Che poi non si dica che è lei ad essere maliziosa...

martedì 10 giugno 2008

Primo acquisto!

Camilla non poteva resistere al richiamo dello shopping. Dopo aver passato intere giornate in percorsi forzati davanti a vetrine ricche di abiti strepitosi e scarpe scintillanti, dopo aver inutilmente cercato di resistere alla sindrome della passerella, al nono giorno Camilla si è comprata un paio di semplici scarpe: Converse nere con un po' di zeppa. Modica cifra di 49 euro.

Si chiede solo se non siano un po' coatte.

Happy hour evoluzionistico

Darwin che si prende un aperitivo? L'ameba che nei fumi dell'alcool prova a scalare la catena alimentare? L'oliva del martini che aspira a sostituire il baobab?

L'aperitivo a Milano è una tradizione e questo è dato certo. Che venga organizzato in qualsiasi contesto è ben altra cosa. Camilla passeggiando per le vie della grande città è passata davanti al Parco Nord e ha documentato una parte del programma del secondo Festival della Biodiversità (n.b. giovedì 22 maggio).
Camilla forse ha scoperto che i mediolanensi per invogliare le giovani generazioni indigene a studiare la biologia l'abbinano all'alcool (dopotutto Albert Hofmann era un chimico) e si stupisce del loro ingegno.

Camilla è anche molto soddisfatta di sé perché ha imparato il significato di una nuova parola: erpetologico (ultima data nel programma). L'erpetologia è la scienza che studia rettili e anfibi. Chi di voi lo sapeva?

lunedì 9 giugno 2008

Food Apocalipse

La fredda Milano spaventava Camilla. Le voci intorno alla presenza di una popolazione indigena indifferente la rendevano inquieta.
Camilla, invece, nonstante la sua superbia romana, è stata caldamente accolta da famiglia di amici della mamma che devono aver deciso che qua si sente sola e senza affetto. E Camilla la sera quando torna a casa, infatti, è contenta di aprire la porta e trovare qualcuno che la ascolta e che si interessa alla sua noiosissima giornata nella Grande Agenzia Giornalistica.
La famiglia, per manifestarle il suo incondizionato affetto, oltre ad ospitarla e coccolarla, la nutre.
Menù della sera:
- Antipasto di pistacchi, tartine al salmone con burro, prosciutto e melone, salame in due varietà del tipo ungherese e salsiccia piccante.
- Primo di orecchiette al sugo di funghi, carne rimasta dalla polenta e brasato della sera precedente, cipolla, carote, pomodoro (bissato perché eccellente).
- Secondo di mozzarella e pomodori, con pane per fare scarpetta.
- Sorbetto al limone con possibilità di vodka (quest'ultima declinata a causa di un'intolleranza con radici in vecchi fasti tardoadolescenziali).
- Barbera in abbondanza.
Camilla, nella sua commossa riconoscenza, inizia a pensare che forse la cucineranno per ferragosto...

No zaino? No party

Il trolley è uno dei sintomi di decadenza delle società avanzate. Camilla ha dichiarato guerra a questo ibrido tra valigia e carrello della spesa perché va contro natura.

Quando una settimana fa si è imbarcata verso il Nord piovoso e inospitale, ha pensato che per preservare la piega dei sublimi nuovi capi di vestiario si sarebbe dovuta rassegnare al trolley. Ha abbandonato il fedele zainone acquistato nel lontano 1993 e ha riempito una sottospecie di sarcofago rosso. E ovviamente ha patito tutti i disagi che queste trappole vacanziere possono generare (con gli ulteriori sensi di colpa derivanti dal tradire la causa).
Oggi si è rifiutata di usarlo. Ha recuperato il suo amato zaino. Gli ha chiesto scusa (ci ha messo un po' a farsi perdonare) e lo ha rimpinzato di vestiti che adesso sono meravigliosamente spiegazzati.

Questo post è dedicato al mio zaino. Perché sappia che mai più partyrò senza di lui. Mai e poi mai.

Settimana namber tiu (dress paranoia)

Camilla inizierà domani la seconda settimana presso la Grande Agenzia Giornalistica e già alcune delle sue paranoie si sono un po' stemperate.
Nessuna rampante collega si aggirava in tailleur. Anzi. Ha visto un sacco di pantaloni tipo militare, maglioni di cotone che non sa se sono più larghi o stinti. Nessuna cravatta.
Superato lo shock Camilla ha pensato bene di andare anche lei molto sportiva domani. Ma sa che c'è Murphy in agguato: se sei overdressed tutti saranno scaciati. Se appena ti trascuri un attimo tutti attorno a te saranno da sfilata.
E quindi anche domani si vestirà carina e iperpresentabile per la buona pace sua e delle sue nevrosi.

sabato 7 giugno 2008

Fashion Trip

Camilla in fondo è un po’ ipocondriaca. Lamenta i dolori dell’esilio e dopo quattro giorni è gia imbarcata verso casa, dopo essere sopravvissuta alla prima settimana nella sede milanese della Grande Agenzia Giornalistica.
È scoccato il passaggio sul Po ed è stato come la mezzanotte per Cenerentola: di colpo la giacca cool è diventata spiegazzata, la carrozza si è trasformata in un Eurostar e l’aria glamour degli altri passeggeri è svaporata.
Camilla ha anche visto riflesso nei finestrini del treno un ciuffo di capelli bianchi che non ricordava di avere.
Che una fashion immersion sia come un trip? Mezz’ora di estasi e il cervello bruciato per il resto della vita?

giovedì 5 giugno 2008

Effetto Arrosto

Il mio ultimo grido in fatto di moda.

L'arrosto è una succulenta pietanza che si presenta, in ogni sua variante, in quasi
tutte le cucine del mondo. La variante italiana è avvolta da una retina. Alloro, salvia, rosmarino e odori vari sono così intrapolati con la carne, che esce facendo tanti piccoli bozzi a seconda di come gira il cordoncino arrotolato.

Milano è una città trendy per eccellenza. E questo oramai è noto.
Che Milano sia trendy implica che i milanesi (e in questo caso LE milanesi) si vestano trendy.
Ecco allora il pantalone a vita bassa iper aderente possibilmente con cinturone mozzafiato (nel senso che non si respira) che riduca di un paio di centimetri il giro vita.

Ma l'effetto arrosto è in agguato. E l'ignara milanese, anche la più magra, viene colpita: da sopra la cintura deborda inesorabile il bozzo di pancetta e la trasformara in succulenta pietanza.

Non resta che gridare.

p.s. Camilla si scusa per non essere riuscita a produrre l'appropriata documentazione fotografica, ma teme di venire aggredita mentre cerca di riprendere la ciccia oggetto delle sue riflessioni.

mercoledì 4 giugno 2008

Mastieri: Fashion PR

Modaioli di tutto il mondo, promuovetevi!

Oggi, tornando in metropolitana dalla Grande Agenzia Giornalistica, ho visto un annuncio: Corso di specializzazione per Fashion P.R.
E mi chiedevo, cosa significherà mai Fashion P.R.? Che imparo a relazionarmi con le mie scarpe e borsetta e mi auto organizzo un happy hour nell'armadio?
Già mi vedo:
"Ciao scarpa destra rossa, come stai? Sono contenta che hai fatto pace con la borsetta rosa. Capisco che cromaticamente non andate d'accordo, ma siete tinta unita e ho appena socializzato con una strepitosa giacca fantasia a fiori cangianti. E con voi tre insieme mi posso organizzare uno splendido happening addosso".
Sulla linea rossa ridacchiavo e scattavo fotografie col cellulare nell'indifferenza ostile degli altri passeggeri.
A casa ho fatto una breve ricerca e ho scoperto che il corso è innanzitutto un Master, dura 5 mesi per 400 ore, ma soprattutto che è organizzato dal prestigioso Istituto europeo di Design (Ied). Modica cifra di 2.000 euro di tassa di iscrizione a cui si sommano 8.500 euro di retta.
E allora, leggendo la presentazione, mi sono resa conto che si tratta di una figura un po' camaleontica ma fondamentale, meglio nota a Roma come addetto alle relazioni con il pubblico: dopotutto quello della moda è un settore che nel 2008 prevede ricavi per 70,2 milardi di euro. E qualcuno dovrà pur promuovere il sistema.
Me romana snob e ingenua.
Resta una domanda. Ma perché a Milano i lavori hanno un nome più bello?

Pioggia

Al terzo giorno a Milano mi sveglio con un cielo bigio bigio.
Dalla finestra vedo una gru gialla e sento il rumore della pioggia.
Non che la pioggia romana sia meno triste, ma è la pioggia in generale che non rende felici. E lontano da casa sembra sempre che piova un pochino di più...

martedì 3 giugno 2008

Lo sciacquone

Perché dopotutto è il principio della giornata.

Lo sciacquone dell'abitazione media milanese si distingue dallo sciacquone medio italico nel suo diverso meccanismo di rilascio dell'acqua. In tutto il mondo si usa premere un bottone (o due nei bagni più sofisticati). A Milano invece esiste la manopola. Come quella del rubinetto, solo che somiglia di più a quella del gas (vedere documentazione fotografica).
Il che genera nella sottoscritta una discreta dose di indecisione: se la giro poco esce meno acqua ma ci mette più tempo, se la apro tanto fa in un attimo ma mi sento in colpa perché ho la sensazione di incidere significativamente sulle risorse idriche del paese. E allora mi chiedo, e qui subentra la paranoia, in quale dei due casi consumo più acqua?
La Grande Agenzia Giornalistica che ha deciso di avermi temporaneamente nei suoi ranghi, invece, essendo più internescional ha un pulsante classico. Oltre ad essere il punto più trendy come design di interni di tutta la redazione: piastrelle blu scuro e porte in vetro opaco. Ma questo è un altro post.

Tornando allo sciacquone ho trovato una strepitosa pagina di wikipedia che mi sento in dovere di condividere:
http://it.wikipedia.org/wiki/Sciacquone

Ma soprattutto ho trovato il blog che recensisce i bagni dei locali del regno...
http://losciacquonedargento.splinder.com/

Primo giorno di scuola

Inizio fra un paio di ore. Devo essere in redazione alle nove-nove e un quarto circa. E la mia unica preoccupazione è: cosa mi metto?

lunedì 2 giugno 2008

In viaggio

Sono appena partita e già mi sento molto esplorativa. Dato che manca ancora un po’ ad arrivare alla grande città del Nord mi sono dovuta limitare ad osservare le persone sedute intorno. Sempre le stesse da Roma: coppia di nonni con nipotina di sette anni. Padre di famiglia (si ok, ho ascoltato quello che si diceva al cellulare con la moglie ma era davvero difficile ignorarlo). Giapponese carina e con infradito dorate strafighe ai piedi. Giovane fanciulla non meglio identificata. Tardo trentenne decisamente abbondante.
Andando a Milano ho fatto le mie piccole scoperte:
1) che i bambini che non fanno casino e sembrano intelligenti sono persino simpatici
2) che è sempre meglio essere seduti accanto a delle bambine piuttosto che a dei maschi
3) che la metà della batteria del mio portatile dura esattamente un film (e quindi ne potrei vedere due, ma mi sono appena sparata “Il caso Mattei” di Rosi e un altro film non lo leggerei
4) che sono incline alla paranoia senza speranza quando, d’improvviso, mi è venuta la paura che qualcuno potesse rubare il mio trolley di chilogrammi 20+ (forse l’ansia per le spese citate nel post precedente e contenute nel trolley)
La partenza è stata serena. La valigia era pronta da due giorni. E comunque vale il principio che qualsiasi cosa possa avere scordato a casa me ne accorgeò quando sarà comunque troppo tardi.
Il Padre di famiglia, che mi stava seduto di fronte (e poi accanto quando a Firenze è cambiato il verso del treno), si è sparato almeno quattro panini con formaggio e prosciutto diffondendo un odore di suino nello scomparto al punto che, a quattro ore di distanza, ho ancora fame. Si è scolato una birra e poi si è fatto fuori due pastefrolle (la terza è nel sacchetto di plastica sul tavolo). Ed è pure magro.

Ore 16:21. Ho appena passato il Po. Sono ufficialmente al Nord. E Piove

La cosa che mi spaventa è la sera. Farò l’intellettuale alternativa e me ne andrò al cinema da sola? Mi guarderò le svariate ore di film e telefilm contenuti nella memoria del mio portatile? Continuo a fami domande di cui conosco già le risposte: rispettivamente sì e sì. Spero solo che, come accade a Roma, anche a Milano ci siano arene estive dove rivedersi tutti i film passati della scorsa stagione a quattro euro al massimo (pia illusione?).

Ore 16:23. Non so più come passare il tempo. Mi ero scordata di quanto fossero noiosi i viaggi in treno.

Principio di un esilio

Parto oggi per Milano. Il lavoro chiama. E anche se si tratta di soli tre mesi mi chiedo come farò a sopravvivere in un ambiente lontano e straniero.
Gli indigeni saranno amichevoli? Diventerò una fashion addict? Le vocali mi si allargheranno in maniera sproporzionata? Guarderò un Bolognese e penserò: "Guarda un po' questo terrone"?

Nel frattempo ho già:
1) Ceduto a un trolley (miei nemici mortali. Avete vinto una battaglia ma non la guerra!)
2) Avuto una mezza crisi isterica quando un collega romano per scherzo mi ha fatto credere che avrei trovato tutte le donne nella redazione milanese in tailleur
3) Speso XXX euro in vestiti prima di partire (un ringraziamento speciale alla carta di credito di mia madre)
4) Pianificato di spendere altre XXX euro in scarpe (e daje sulla carta di credito di mia madre)

Alle 12.30 parte il treno.
Quasi quasi preferirei un cicchetto di cicuta...